Jöel Andrianomearisoa
ARTIST STATEMENT
"Il lavoro nasce da varie manipolazioni che mi portano al risultato finale. Quando allestisco un'installazione, non immagino la sua finalità. Conosco gli elementi che la compongono, ma nell'intento di allestirli scopro qualcos'altro. Ed è allora che l'opera ha un senso". Joël Andrianomearisoa
BIO
Nato ad Antananarivo, Madagascar, nel 1977, attualmente vive e lavora tra Parigi e Antananarivo e Magnat-l'Étrange. Joël Andrianomearisoa ha mosso i primi passi come artista a metà degli anni '90, quando aveva appena 18 anni. Fin dall'inizio il suo lavoro si concretizza in performance che gli valgono la copertina della Revue Noire Madagascar nel 1998. Esplora molte discipline, dalla moda al design, dal video alla fotografia, dalla scenografia all'architettura, dalle installazioni alle arti visive. È probabilmente da qui che attinge il suo lavoro polifonico, che invade ogni parte dello spazio sensibile dei suoi spettatori. Il lavoro di Andrianomearisoa comprende diversi mezzi e materiali, cercando di dare forma a narrazioni non esplicite, spesso astratte. Il suo approccio mixed-media - che comprende scultura, installazione, artigianato, tessuto, parola scritta e collaborazione - è influenzato dalle sue radici malgasce, un Paese dalle diverse influenze culturali. "Non è né un dipinto, né una scultura, né un assemblaggio architettonico... è un'installazione che ha diversi elementi che si riferiscono all'architettura, alla pittura e alla scultura, ma anche all'amore, al desiderio, alla perdita, alla disperazione, alla speranza". - J. A.
Come parte di questa prima ondata pionieristica di artisti malgasci contemporanei, ha anche partecipato attivamente allo sviluppo culturale e artistico del suo Paese (festival della moda Manja nel 1998, festival della danza Sanga nel 2003, festival Photoana nel 2005, progetto personale 30 e Presque - Songes nel 2007 e 2011, Parlez-moi nel 2016). Si è formato dapprima in una scuola d'arte in Madagascar e poi ha avuto a che fare con artigiani che lo hanno messo in contatto con molti rinomati designer internazionali. La sua formazione ha avuto una svolta decisiva all'età di 20 anni in Francia, quando ha iniziato a studiare all'École spéciale d'architecture, a Parigi. Nel 2005 si è laureato come architetto, presentando un progetto interamente grafico e tessile, lontano dall'approccio architettonico classico che la sua direttrice di ricerca Odile Decq gli aveva consigliato.
Nel 2016 ha ricevuto il Premio Arco Madrid Audemars Piguet. Nel corso della sua carriera, le sue opere sono state esposte in cinque continenti, tra cui molte prestigiose istituzioni culturali internazionali come il Maxxi di Roma (2018), l'Hamburger Bahnhof di Berlino (2010), lo Smithsonian di Washington (2015), il Centre Pompidou (2005) e il Palais de Tokyo (2021) di Parigi, lo Zeitz Mocaa di Città del Capo (2022), il Macaal di Marrakech (2022), tra le tante. Joël Andrianomearisoa ha anche lanciato due sculture pubbliche ad Antananarivo nell'ottobre 2021, con il sostegno del Fonds Yavarhoussen. Le sue opere fanno parte di importanti collezioni internazionali, tra cui lo Smithsonian (Washington DC), lo Studio Museum in Harlem (New York), la Collection Yavarhoussen (Antananarivo), il Museum Sztuki (Lodz), lo Zeitz Mocaa (Città del Capo), il Macaal (Marrakech) e la Fondation H (Parigi e Antananarivo).
Ha partecipato a diverse Biennali come la Biennale de la Habana, la Biennale del Cairo, la Biennale di Dakar e la Biennale di Sydney. Grazie all'inventiva e alla maturità del suo lavoro, alla sua reputazione internazionale e al sostegno incondizionato della sua rete professionale, nel 2019 Joël Andrianomearisoa è stato scelto per rappresentare il suo Paese, insieme ai curatori Rina Ralay Ranaivo ed Emmanuel Daydé, alla 58ª edizione dell'Esposizione Internazionale della Biennale di Venezia, con un proprio padiglione per la prima volta nella sua storia. Joël Andrianomearisoa è anche fondatore e direttore artistico di Hakanto Contemporary, uno spazio indipendente senza scopo di lucro per artisti ad Antananarivo, in Madagascar, sostenuto dal Fonds Yavarhoussen.
Untitled, 2010 Courtesy: Primo Marella Gallery
Andrianomearisoa esprime la sua arte in infiniti modi. Sebbene il tessuto sia considerato la sua scelta principale, non ha mai lasciato che diventasse una zona di comfort, ampliando la sua elaborazione artistica attraverso l’utilizzo di materiali diversi, tutti scelti con uno studio e uno scopo ben precisi. J. A. È un poeta della materia, le composizioni con cui progetta e costruisce la sua opera sono sapientemente studiate in modo tale da riuscire a trasmettere un'emozione, un sentimento, speranzoso o drammatico che sia, attraverso l'assetto compositivo della sua creazione.
“Non è né un dipinto, né una scultura, né un assemblaggio architettonico, è un’installazione che ha diversi elementi che si riferiscono all’architettura, alla pittura e alla scultura ma anche all’amore, al desiderio, alla perdita, alla disperazione, alla speranza”.
La materia diventa il mezzo estetico del suo credo, il compositore delle sue idee, il comunicatore di un messaggio sottile e soave. Molti dei suoi lavori sono guidati da un credo estetico, qualcosa che è animato dall'eleganza, dalla raffinatezza, ma anche dalla potenza di una comunicazione sottile, trasmettendo le sfaccettature filosofiche senza esternarle immediatamente, ma quasi sussurrando dolcemente e armoniosamente allo spettatore la sua allegoria. .